sortiert von A bis Z
- nach Künstler
- nach Album-Titel
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Künstler: |
Eseleptitun |
Herkunft: |
Bozen |
Albumtitel: |
Eseleptitun - Debüt |
Erscheinungsdatum: |
Dezember 2016 |
Stil
/ Art: |
music landscapes |
Kontakt: |
www.eseleptitun.info |
andere
Tonträger: |
- keine - |
Track-Titel - Dauer |
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01 sumb’r’r, 03:38
02 ich saß auf einem steine, 03:41
03 hypothalamus. 01:39
04 sobodo, 04:55
05 mupunzel, 04:07
06 moruroa, 05:53
07 du freitag, 00:28
08 eseleptitun eyosab, 08:10
09 bossa bassa, 03:00
10 under der linden, 06:47
11 flaun, 03:44
12 jumbasejukaiko, 03:39
Hörproben: http://www.eseleptitun.info |
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Details:
Produktion, Komposition, Einspielung
*, Aufnahme, Arrangement, Abmischung, Design & Fotos, Texte** by eseleptitun
* Stimme bei „mupunzel“ von Judit Pixner, Horn bei „under der linden“ von Norbert Fink
** Text für „ich saß auf einem steine“ und „under der linden“ von Walther von der Vogelweide
Mastering by Bob Katz
Bandmitglieder:
eseleptitun sind: Georg Maria Lang, Jürgen Winkler, Manny Pardeller
Eingetragen ins CD-Archiv: Okt. 2017
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Presse:
- CD-Beschreibung
(MCC-Musikredaktion)
: kein Eintrag
- Aus kultur.bz.it:
Was passiert, wenn drei musikalische Welten aufeinanderstoßen und sich intensiv miteinander austauschen um Neues zu schaffen kann mit „eseleptitun“ erlebt werden.
Vor dem geistigen Auge entstehen sonore Landschaften und führen den Zuhörer mitunter auch in etwas verborgenere Gefilde des Seins. Bereits der Name des Ensembles lässt Unkonventionelles vermuten.
Die drei Musiker Georg Maria Lang, Jürgen Winkler und Manny Pardeller haben sich alle Zeit genommen um das Programm genau dorthin zu bringen wo sie es fühlen und wo es bei ihnen selbst als auch bei den Miterlebenden bestmöglich emotional eindringen kann.
- aus QuiMedia by Paolo "Crazy" Carnevale:
Tutto è cominciato diversi anni fa, quando Jürgen Winkler svegliandosi da una pennichella pomeridiana si ritrovò in testa due misteriose parole, residuo di un sogno altrettanto misterioso...
Si potrebbe dire che tutto è cominciato diversi anni fa, quando Jürgen Winkler svegliandosi da una pennichella pomeridiana si ritrovò in testa due misteriose parole, residuo di un sogno altrettanto misterioso. Scritte le due parole, eseleptitun eyosab, su un post-it riposto poi in un cassetto, finì per tirarle fuori a tempo debito quando una decina d’anni fa diede origine al sodalizio musicale con Georg Lang e Manny Pardeller. I tre, tutti con un lungo pedigree artistico, cominciarono a lavorare a questo progetto dedicato alla musica concepita e arrangiata in totale collaborazione e armonia.
“Tra i brani composti per il progetto – racconta Pardeller – ce n’era uno in cui avevamo usato quelle due parole sognate da Jürgen, ripetute quasi come un mantra, il brano prendeva il titolo proprio da quelle misteriose parole e quando si è trattato di dare un nome al nostro progetto, scegliere la prima di esse, Eseleptitun, è stata una cosa naturale, non abbiamo dovuto nemmeno discutere”.
Il disco del trio, presentato lo scorso dicembre al Sudwerk di Bolzano, è una curiosa miscela sonora costruita meticolosamente dai tre musicisti in sala prove e poi registrata nello studio dei Mad Puppet, storica band in cui tra l’altro Lang ha militato negli anni Novanta: “Tutto quello che si ascolta nel disco – è ora Winkler a parlare – proviene dai nostri strumenti e dalle nostre voci, non c’è nulla di creato artificialmente, ogni parte è suonata, magari poi abbiamo lavorato su di essa per creare dei loop, ma è tutta roba nostra: il computer è solo un mezzo per riprodurre delle cose che prima abbiamo suonato personalmente. Georg si occupa di batteria e percussioni, Manny di tastiere, fiati, batteria e percussioni, ed io della chitarra, del basso, del flauto e delle tastiere. E tutti e tre cantiamo”.
Il canovaccio viene poi riproposto dal vivo, con ovviamente una quantità incredibile di strumenti sul palco.
“Per riproporre dal vivo quelli che mi piace definire paesaggi sonori – è di nuovo Pardeller a parlare – cerchiamo di usare sì i loop creati in studio, ma l’intento è quello di suonare il più possibile dal vivo, addirittura dal vivo ci sono tre brani in cui non usiamo per nulla il computer. E nella proposta live diamo anche molta importanza all’uso delle luci che programmiamo noi stessi e gestiamo con un nostro impianto, cosa che facciamo anche coi suoni per essere certi che quello che esce dalle casse sia quello che vogliamo noi”.
“Essendo solo in tre sul palco – aggiunge Winkler – abbiamo studiato parecchio per capire cosa del disco andava assolutamente ripreso anche dal vivo e cosa poteva essere tralasciato, cosa affidato al computer, senza però mai rinunciare a percussioni e batteria che sono importantissime”.
Nell’economia del sound di Eseleptitun sono molto importanti anche le parti vocali, con le voci dei tre usate come degli strumenti (sia nel disco che dal vivo): “Diciamo che le voci sono importanti – conclude Pardeller – ma non partiamo da quelle nel creare i brani, piuttosto cerchiamo di capire che tipo di voci ci vogliono di volta in volta. Così come i testi, che più che testi sono delle parole come quelle da cui tutto è partito, salvo per due brani in cui usiamo delle liriche di Walther von der Vogelweide, ma anche in questo caso non è una scelta legata al contenuto delle liriche stesse, ma all’assonanza. Avevo in mente da un po’ di fare qualcosa del genere, avevo preso in considerazione anche Oswald von Wolkenstein, ma non suonava così bene”.
Video: kein Eintrag
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